



Un problema tecnologico, di business, di vision. Perché l’IoT possa esplodere è fondamentale condividere le informazioni, accordarsi sugli standard tecnologici, fare mash-up applicativo. Soprattutto, è necessario che cambi il modello di business: le aziende dovranno accettare che prima di competere, e per poterlo fare al meglio, è fondamentale cooperare.


L’IoT prende forma: in crescita il settore automotive, buone potenzialità per il vending, diffusione dello smart metering e di tecnologie che rendono l’utente consapevole dei propri consumi; se l’IoT davvero favorirà quest’ultimo aspetto, il consumatore potrà smarcarsi dall’ingenuità che lo fa assomigliare al celebre personaggio della famiglia Simpson…


Potenzialità quasi senza confini, in tutti i settori di mercato. È ciò che ‘promette’ l’Internet of Things (IoT) non senza preoccupazioni da parte dei Cio e degli It manager i quali, consapevoli delle opportunità e del valore di business generabili dai dati prodotti e scambiati dalle miriadi di oggetti interconnessi, riconoscono anche l’inadeguatezza degli strumenti tecnologici ‘tradizionali’ e la necessità di un intervento massivo sul piano infrastrutturale e architetturale. Una trasformazione che implica poi anche nuove focalizzazioni di carattere organizzativo e sulle competenze. Sono i temi affrontati nel corso di un recente Executive Cocktail organizzato da ZeroUno in partnership con Colt.
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L’Iot secondo Eurotech: |