Cittadinanza Digitale

Cittadinanza Digitale


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La cittadinanza digitale è quell'insieme di diritti e doveri che, grazie al supporto di una serie di strumenti (identità digitale, domicilio digitale, firme digitali) e servizi, mira a semplificare il rapporto tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione tramite le tecnologie digitali. Esistono due principali definizioni: la prima fa riferimento all'adozione di norme appropriate e responsabili per l'uso consapevole della tecnologia; la seconda la definisce come la partecipazione attiva di coloro che usano regolarmente Internet, con i relativi diritti e doveri supportati da strumenti digitali. Il Consiglio d'Europa la definisce come "la capacità di partecipare attivamente, in maniera continuativa e responsabilmente alla vita della comunità a tutti i livelli, sia online che offline".

Gli strumenti principali della cittadinanza digitale includono: il domicilio digitale (un indirizzo elettronico presso un servizio di posta elettronica certificata o un servizio elettronico di recapito certificato qualificato); il difensore civico digitale (che interviene presso amministrazioni inadempienti su segnalazione di cittadini); i pagamenti digitali (utilizzabili per i rapporti con la PA); la firma digitale (che consente di scambiare documenti con piena validità legale); SPID (Sistema Pubblico per la gestione dell'Identità Digitale); la CIE (Carta d'Identità Elettronica); e l'ANPR (Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente), che fa confluire tutte le anagrafi comunali in un'unica infrastruttura telematica.

La Carta della cittadinanza digitale, parte del Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD), sancisce il diritto di cittadini e imprese di "accedere a tutti i dati, i documenti e i servizi di loro interesse in modalità digitale, al fine di garantire la semplificazione nell'accesso ai servizi alla persona e riducendo la necessità dell'accesso fisico agli uffici pubblici". La Carta comprende vari aspetti, dall'effettuazione di pagamenti in modalità informatica (art. 5) al diritto a servizi online semplici e integrati (art. 7), dall'alfabetizzazione informatica dei cittadini (art. 8) alla partecipazione democratica elettronica (art. 9). La sezione si apre con l'articolo 3 che riconosce a chiunque il diritto di usare le soluzioni e gli strumenti del Codice nei rapporti con le pubbliche amministrazioni.

Il domicilio digitale è "un indirizzo elettronico eletto presso un servizio di posta elettronica certificata o un servizio elettronico di recapito certificato qualificato". Per attivarlo è necessario dotarsi di un'identità digitale SPID e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) o di un altro indirizzo equivalente come il servizio elettronico di recapito certificato. Le comunicazioni elettroniche inviate al domicilio digitale hanno gli stessi effetti giuridici delle "comunicazioni a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno ed equivalgono alla notificazione per mezzo della posta salvo che la legge disponga diversamente". Il domicilio digitale permette ai cittadini di ricevere le comunicazioni della PA per via telematica.

Il Difensore Civico Digitale Unico è una figura istituita dall'ultima versione del Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD) in sostituzione dei molteplici difensori civici digitali che avrebbero dovuto essere istituiti in tutte le Amministrazioni dello Stato. Il suo compito è intervenire presso le amministrazioni o i concessionari di pubblici servizi inadempienti, su segnalazione di cittadini e imprese, per invitarli a rimuovere gli ostacoli che impediscono l'esercizio dei diritti di cittadinanza digitale. Questa figura è fondamentale per garantire che ai cittadini vengano effettivamente riconosciuti i loro diritti digitali.

L'educazione alla cittadinanza digitale è parte dell'insegnamento trasversale dell'educazione civica, reso obbligatorio dalla legge 20 agosto 2019, n. 92 sin dalla scuola dell'infanzia. Essa mira a sviluppare negli alunni e studenti abilità e conoscenze digitali con gradualità, tenendo conto dell'età. L'obiettivo è formare cittadini digitali che sappiano utilizzare le tecnologie in modo competente e positivo, che siano in grado di interagire con esse e di partecipare attivamente alla vita sociale e civica. L'educazione alla cittadinanza digitale comprende l'apprendimento di competenze tecniche, cognitive, metacognitive, emotive, sociali e giuridiche utili a padroneggiare opportunità e rischi delle tecnologie.

Le principali sfide della cittadinanza digitale includono: l'inclusione (evitare che il rifiuto di misurarsi con le tecnologie porti all'esclusione); le competenze (non basta acquistare tecnologie, ma bisogna saper padroneggiare opportunità e rischi, continuando ad apprendere per tutta la vita); le responsabilità (la cittadinanza digitale implica una cittadinanza attiva, con responsabilità di alimentare la partecipazione democratica, difendere il pluralismo delle idee e vigilare sulle politiche relative ai dati personali); e i valori (portare e riaffermare nel futuro digitale i valori alla base della nostra civiltà, soprattutto in uno scenario di crescente autonomia e intelligenza delle macchine).

Il concetto di cittadinanza digitale si è evoluto nel tempo come parte delle "cittadinanze emergenti" connesse all'avvento dell'era digitale. Inizialmente, esistevano due principali definizioni: una relativa all'uso responsabile della tecnologia e l'altra focalizzata sulla partecipazione alla società online. Negli studi transdisciplinari più recenti si nota una maggiore focalizzazione sui profili di competenza e di partecipazione, con una crescente integrazione tra le diverse teorizzazioni. Il Consiglio d'Europa ha chiarito che la cittadinanza digitale comprende tanto la partecipazione online quanto quella offline, suggerendo che essa è destinata a diventare il paradigma ordinario dello status di cittadino, superando la distinzione tra vita digitale e analogica.

Il Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD), istituito nel 2005 e giunto alla sua sesta versione, è il fondamento normativo della cittadinanza digitale in Italia. La sezione II del capo I del CAD è intitolata "Carta della cittadinanza digitale" e si apre con l'articolo 3 che riconosce il diritto all'uso delle tecnologie. Il CAD è stato concepito per stabilire il diritto di cittadini e imprese a relazionarsi con la PA attraverso le tecnologie digitali e il dovere delle amministrazioni di dotarsi degli strumenti adeguati. Le ultime modifiche al CAD, con il D.lgs. n. 217 del 13 dicembre 2017, hanno rafforzato questi principi, introducendo nuovi strumenti e servizi per una pubblica amministrazione semplificata e "a portata di mano".

Nel contesto della cittadinanza digitale, l'identità digitale è definita come "la rappresentazione informatica della corrispondenza tra un utente e i suoi attributi identificativi, verificata attraverso l'insieme dei dati raccolti e registrati in forma digitale". Le principali componenti dell'identità digitale in Italia sono: SPID (Sistema Pubblico per la gestione dell'Identità Digitale), che permette di accedere ai servizi online della PA con un'unica identità digitale utilizzabile da vari dispositivi; e la CIE (Carta d'Identità Elettronica), un documento personale dotato di elementi di sicurezza e microchip a radiofrequenza che memorizza i dati del titolare e può essere utilizzata anche per richiedere un'identità SPID.

La cittadinanza digitale è il meta-progetto con cui la pubblica amministrazione mira a innovare il rapporto con i propri cittadini, attraverso portali più usabili, Spid (identità digitale), PagoPa e altri servizi. Su questi temi si confrontano gli esperti della nostra community.

Cosa si intende con cittadinanza digitale?
La tecnologia è presente in maniera continua nelle nostre vite ed è importante essere consapevoli di come possa essere usata correttamente. La definizione di cittadinanza digitale prova a rispondere a questa necessità.

In base ad una prima definizione, la cittadinanza digitale è relativa all'adozione di norme appropriate e responsabili che riguardano l'uso consapevole della tecnologia; una seconda definizione propende per definire la cittadinanza digitale come la partecipazione attiva di coloro che usano regolarmente Internet e che rispondono dell’ insieme di diritti e doveri supportati da strumenti come identità digitale o firma digitale. Strumenti, questi ultimi, che snelliscono con l’uso delle tecnologie digitali il rapporto tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione.

Quali sono gli strumenti della cittadinanza digitale?
Nella Carta della cittadinanza digitale che rivede e integra le disposizioni contenute nel Codice dell’amministrazione digitale riconosce i diritti di cittadini e imprese: "anche attraverso l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione [...]di accedere a tutti i dati, i documenti e i servizi di loro interesse in modalità digitale [... ] al fine di garantire la semplificazione nell’accesso ai servizi alla persona [...] riducendo la necessità dell’accesso fisico agli uffici pubblici".

Tra gli strumenti della cittadinanza digitale troviamo disponibili:

domicilio digitale
difensore civico digitale unico
pagamenti digitali
firma digitale
SPID Sistema Pubblico per la gestione dell’Identità Digitale di cittadini e imprese
CIE Carta d'identità elettronica
ANPR Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente


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