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Transizione energetica, il futuro è nella digitalizzazione: ma serve consapevolezza



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La digitalizzazione è la leva per attuare la transizione energetica, tuttavia perché questo cambiamento di paradigma si concretizzi sono necessari la presa di consapevolezza sulla sua importanza e il coinvolgimento delle persone

Pubblicato il 28 mag 2025



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La transizione energetica non è più una scelta, ma una necessità impellente per affrontare le sfide climatiche e costruire un futuro sostenibile. In questo scenario complesso, la digitalizzazione emerge come la leva fondamentale per accelerare il cambiamento, ottimizzare le risorse e creare un sistema energetico più efficiente, resiliente e decentralizzato. Tuttavia, la tecnologia da sola non basta: perché questo cambio di paradigma si concretizzi pienamente, sono necessari una profonda presa di consapevolezza sulla sua importanza e il coinvolgimento attivo delle persone.

La transizione energetica è un processo di cambiamento verso una maggiore sostenibilità nel settore energetico, che prevede investimenti e interventi su diversi fronti. Si tratta di una trasformazione che mira alla decarbonizzazione entro il 2050, in linea con gli obiettivi fissati dall’Unione Europea e gli accordi della Cop28. Include la riduzione delle emissioni di anidride carbonica, lo sviluppo di fonti rinnovabili, l’adozione di innovazioni tecnologiche per attività più ecologiche e l’attenzione all’impatto socioeconomico nei territori. È una trasformazione radicale che punta a sostituire i combustibili fossili con fonti rinnovabili, rendendo il sistema energetico più pulito, equo e resiliente.

Gli obiettivi principali della transizione energetica includono: 1) La riduzione delle emissioni di gas serra per allinearsi agli obiettivi internazionali di decarbonizzazione entro il 2050; 2) Lo sviluppo e l’incremento di fonti rinnovabili come eolico e fotovoltaico; 3) La creazione di sistemi di stoccaggio dell’energia per gestire l’intermittenza delle rinnovabili; 4) L’implementazione di tecnologie innovative come la carbon capture and storage e la fusione a confinamento magnetico; 5) Il miglioramento dell’impatto socioeconomico nei territori, con progetti di sviluppo sostenibile e partnership con le comunità locali.

La transizione energetica presenta diversi svantaggi e sfide: 1) Costi elevati per l’implementazione delle nuove tecnologie e infrastrutture; 2) Rischio di creare nuove dipendenze geopolitiche da paesi che controllano i minerali necessari per le tecnologie verdi (litio, nichel, terre rare); 3) Problematiche legate all’estrazione dei minerali che richiedono sempre più energia (16 volte più energia per estrarre la stessa quantità di rame rispetto a 100 anni fa); 4) Squilibri economici dovuti alla concentrazione della produzione di tecnologie verdi in alcuni paesi, principalmente la Cina; 5) Possibili contraccolpi sociali legati alla riconversione industriale e alla perdita di posti di lavoro in settori tradizionali.

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